Negli Anni '80 in media compravamo circa 12 vestiti nuovi ogni anno, oggi questo numero è salito a 68. E questo a causa di una forza dominante nel settore dell'abbigliamento: la Fast Fashion. In questo articolo scoprirete cose che non sapevate, e probabilmente la prossima volta che sarete da Zara penserete a quello che avete letto.
Phillip Picardi, Chief Content Officer di Teen Vogue dal 2015 al 2017, dice - "La fast fashion è fatta da una catena di rivenditori in grado di guardare le passerelle e fare i capi molto velocemente e metterli in una sorta di negozio per l'acquisto veloce."
Il problema è che la si chiama veloce anche perchè non durerà molto nel guardaroba
La fast fashion è fare vestiti alla moda che hanno 3 caratteristiche principali:
La fast fashion è popolare perché
democratizza l'alta moda e lo fa
distruggendo i marchi di stilisti su larga scala.
Vi ricordate queste scarpe Balenciaga? Uscirono a 800€ al paio. Presto, Zara iniziò a vendere delle scarpe quasi identiche a 60€.
E noi capiamo perché ci piace! Vogliamo la sensazione di lusso senza pagarne il prezzo pieno. Vogliamo sembrare costosi, giusto?
Siamo stati tutti da H&M - " Un vestito per 10€? Figo!". Devo sembrare cool a questo evento ma proprio come Cenerentola, tutto si dissolve entro mezzanotte.
Infatti di circa 64 capi nuovi acquistati ogni anno, metà vengono indossati tre volte o meno. Gli unici rivenditori che possono soddisfare questo estremo bisogno di varietà ad un prezzo medio sono quelli della Fast Fashion ed è per questo che è il solo segmento dell'industria della moda a crescere negli ultimi 15 anni.
Le aziende della FF (fast fashion) stanno uccidendo i marchi.
INDITEX, la società madre di Zara, è la più grande azienda di abbigliamento al mondo ed il fondatore di Zara,
Amancio Ortega è la 7a persona più ricca del mondo con 70 miliardi di patrimonio stimato.
Ortega fondò il suo impero nel 1975 con il primo negozio di abbigliamento, chiamato Zorba. Ma un omonimo bar vicino al negozio aveva lo stesso nome e si lamentò, costringendo Ortega a cambiare il nome in Zara. Esatto, il primo passo fu subito imitare un altro marchio.
Come producono i grandi marchi
In generale, i marchi storici producono grandi quantità di vestiti in poche uscite stagionali. Passano mesi a progettare linee, comprare e trattare i tessuti, produrre all'ingrosso e distribuire.
Questo processo può durare fino a 2 anni.
Come producono i marchi della FF
Le regole del gioco della moda vengono cambiate unendo due tecniche.
La prima è la PRODUZIONE A RISPOSTA RAPIDA.
Dimentica le grandi uscite costose!
1. Buttano giù il design in fretta
2. Tengono le materie prime
3. Ne fanno di più solo se ha successo
4. Snelliscono la distribuzione
Questo processo dura circa 4 mesi e consente alle aziende di seguire le tendenze in pochissimo tempo. E le aziende ne approfittano.
UN CASO DA NON CREDERCI. Kim Kardashian ha sfoggiato un Thierry Mugler vintage e Fashion Nova ha poi messo in vendita un abito molto simile per soli 50$ in sole 24 ore.
Questa volta le differenze sono molto difficili da vedere.
Anche noi vorremmo tanto indossare questo abito ma i nostri polmoni sono un po' timidi.
Ma adesso vi chiederete, come fa tutto questo ad essere legale?
Perché - "Le imitazioni non sono contraffatti" -
Una contraffazione copia i simboli del marchio originale mentre una imitazione somiglia al design originale e questo è considerato legale.
E così arriviamo al secondo punto.
L'ASSORTIMENTO DINAMICO.
Un modo elegante per dire - "Vendi roba nuova ogni giorno!" -. E questo provoca la continua messa sul mercato di prodotti nuovi in modo che le aziende possano vedere cosa vende. Siamo passati da due stagioni all'anno a 52 e i capi nuovi vengono consegnati nei negozi H&M il lunedì, il mercoledì, il venerdì e domenica. Un tempo le chiamavamo settimane, ora sono le stagioni della moda.
Stiamo affogando nei vestiti
Sappiamo tutti che la fast fashion è stilish ed economica ma sono i social media che l'hanno fatta esplodere.
Ogni volta che usciamo, l'outfit deve andare su instagram, no? Ma quell'outfit deve essere diverso da quello dell'ultima volta.
Rispetto a 20 anni fa, teniamo quello che compriamo la metà del tempo.
Nessuno dice di non comprare vestiti, ma di rallentare, perchè la FF sta influenzando il resto dell'industria e marchi storici di alta qualità vogliono accelerare le catene di rifornimento e questo avrà un costo enorme, specialmente per le condizioni di lavoro nelle fabbriche.
Nel 2015, la produzione creò più gas serra dei voli internazionali ed il trasporto marittimo messi insieme. Praticamente i vestiti nella tua valigia stanno rovinando il pianeta più del volo su cui stai viaggiando!
Ed il problema inizia dove creano i vestiti, con i tessuti di cui sono fatti.
Per produrre una giacca viene usata una quantità di acqua enorme. Guarda qualche dato.
Purtroppo i tessuti sintetici o, ancora peggio, poliestere, nylon, spandex consumano quasi 342 milioni di barili di petrolio all'anno.
Sì, esatto, i tuoi adorati pantaloni da yoga? Sono fatti di petrolio. So che finché parlavamo male di Zara tutto andava bene e che adesso che tocchiamo i tuoi pantaloni da yoga pensi seriamente di smettere di leggere. La verità fa troppo male, ma ci siamo passati tutti.
Un altro materiale potrebbe essere però ritenuto ancora peggiore.
LA VISCOSA. Circa il 33% della viscosa nei vestiti viene da foreste antiche o minacciate ed il processo comporta un'enorme quantità di rifiuti. Il processo è quello descritto nell'immagine
Per fabbricare tessuti, lavorarli, tingerli e rifinirli, bisogna usare sostanze chimiche tossiche che spesso vengono scaricate nei fiumi vicino ai villaggi. Come il fiume Citarum in indonesia, dove ci sono le fabbriche dei due più grandi produttori di FF. Una popolazione che è sempre dipesa dal fiume per il proprio sostentamento, ora viene avvelenata da questo.
Seppelliscono le informazioni chiave all'interno di lunghi report di fine anno.
L'usato secondo la FF
Alcuni marchi della FF hanno lanciato campagne di raccolta dei loro vecchi capi in cambio di buoni sconto da spendere in negozio. Se hai letto con attenzione la prima parte dell'articolo, sai già che il 90% di questi andrà distrutto o bruciato.
Con queste campagne riescono a sembrare green ed allo stesso tempo farti comprare di più, ancora più roba che poi verrà "riciclata".Zara ed H&M e le loro linee di abbigliamento eco-compatibili
La cosa più divertente delle campagne green di questi marchi è che le affermazioni che fanno sono insignificanti e lo fanno con parole che non hanno una definizione precisa.E poi la più generica se non usata in un contesto preciso.
SOSTENIBILITÀ.
Non c'è una definizione legale di sostenibilità. È come quando le aziende parlano di "sinergia" o McDonald's parla di "carne". Usano l'ambiguità per venderti il sentimento di responsabilità.
Ad esempio per certi pantaloni di Zara leggi che li fa in modo da ridurre il consumo di acqua nel processo di tintura, ma questo processo utilizza solo l'1% di tutta l'acqua utilizzata per fare quei pantaloni. Anche alcune giacche in finta pelle vengono vendute come fatte con 'Il poliuretano più sostenibile', ma come fa ad essere sostenibile un prodotto fatto con il petrolio? È come avere un equo scambio di borse contraffatte. Non ha senso.
1- COTONE "ECOLOGICAMENTE CRESCIUTO". Pensiamo che sia una parola inventata che non significa nulla, quindi è difficile da spiegare lasciamo a voi capire di cosa si tratta.
2- MATERIALI RICICLATI IN ETICHETTA. Spesso vediamo in piccolissimo il simbolo del riciclo in etichetta, ma è solo l'etichetta ad essere stata fatta con materiali riciclati! Se sentite di essere stati imbrogliati, allora condividiamo la sensazione.
3- PARZIALMENTE IN VERA LANA. Diciamo che se ci aspettassimo tra il 40 ed il 50% di lana a questo punto dell'articolo, non ne avremmo capito il senso. Infatti nel nostro Team Secontime si è votato per il 20%, ma siamo stati delusi ancora. Solo il 4%. E il bello è che il restante 96% è poliestere, poliammide e plastica, praticamente una spugna della tua cucina.
Una semplice soluzione
Ogni settimana c'è qualcosa di nuovo che non possiamo fare perché uccide il pianeta, non possiamo volare, non possiamo usare le cannucce, mangiare carne, fare la doccia. Ci manca solo non poter portare dei pantaloni.
USARE I VESTITI PIÙ A LUNGO. Utilizzando i vestiti 9 mesi in più,
puoi ridurre il tuo impatto ambientale del 30%. Ma si può fare molto di più, perché comprando vestiti di qualità è possibile portarli anche più a lungo e poi rivenderli su portali specializzati come
Secontime, allungando il loro ciclo di vita.
COMPRARE ALMENO UN VESTITO USATO ALL'ANNO. Eviterai 6kg di emissioni di CO2 che sommate per una community ampia come quella di chi ama il pre-loved e il vintage può avere
un impatto enorme.
La cosa bella di queste soluzioni è che non sono complicate, e noi lavoriamo per rendervele sempre più semplici
Scegliere la seconda mano di qualità è l'unico modo per essere economicamente sostenibile e veramente green, il resto sembra solo greenwashing.
La community di Secontime è partita da due ragazzi ed un sogno, adesso è una delle più grandi community d'Italia. Diventando un secontimer scegli la qualità, l'ambiente e puoi essere protagonista alla lotta alla FF.
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Ci vediamo al prossimo articolo!